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Ferrari 488 GTB: il nuovo gioiello del cavallino rampante

Mettiamoci seduti e tratteniamo per un attimo il respiro di fronte all’ennesimo “prodigio” della tecnica: perché la Ferrari 488 GTB suscita emozioni che non hanno eguali nel vasto pianeta dei motori. E’ il nuovo “gioiello” del Cavallino Rampante (debutto ufficiale a marzo al Salone di Ginevra), un autentico “oggetto del desiderio” riservato chiaramente ad una ristretta cerchia di eletti, alcune migliaia – stando alle previsioni - che avranno la possibilità di acquistare una supersportiva raffinata.

Una Gran Turismo Berlinetta (GTB, quindi) guizzante come un fulmine, capace di sfondare il muro dei 330 chilometri orari e di accelerare da ferma a cento orari in appena 3 secondi grazie al motore biturbo 3.9 cc V8 sovralimentato che sprigiona una potenza di 670 cavalli a ottomila giri. Prestazioni che nessuno avrebbe mai potuto immaginare sino a qualche tempo fa: pare, pensate, che la 458 GTB abbia addirittura fatto meglio della 458 Special girando nella pista di Fiorano in 1’23” (mezzo secondo in meno).

Sull’onda dell’emozione c’è un filo sottile che ci riporta indietro nel tempo: un viaggio della memoria di quasi quarant’anni, dalla 308 GTB (di cui la 488 eredita la sigla) spinta da 255 cavalli, fino ai giorni recenti della 458 Italia, la più piccola delle sportive della Ferrari (di cui la 488 eredita lo spirito). Ma nell’anno di grazia 2015 questa è tutta un’altra storia, l’ennesima di una lunga serie che da alcuni lustri regala lustro (scusate il gioco di parole) anche alla Sardegna.

Perché anche la 488 GTB è nata nel magico mondo del Centro Stile Ferrari, una “fucina”  di capolavori diretta dall’architetto nuorese Flavio Manzoni al quale va senz’altro attribuita la “paternità” di questa superba supersportiva. Un “genio” del design che nel 2014 è stato premiato col prestigioso “Compasso d’Oro ADI” per il progetto della Ferrari F12 Berlinetta (erede della 599 GTB Fiorano) presentata due anni prima al Salone di Ginevra.

E alla corte della Ferrari, il designer sardo è approdato nel 2010, apponendo via via la sua firma sulla Ferrari FF, sulla Roadster SA Aperta, la fantastica LaFerrrari (erede della Enzo). Un lungo elenco che comprende anche la riprogettazione aerodinamica della Ferrari 458 Speciale e il design (curato personalmente) della FXX K, la Ferrari più potente della storia che nello scorso dicembre ha fatto faville sul circuito di Yas Marina in quel di Abu Dhabi.

E prima ancora della Ferrari, l’architetto Manzoni ha legato il suo nome ad altre auto storiche, della Lancia, della Seat e persino della Volkswagen (direttore creativo a partire dal 2006)): concept Dialogos, Fulvia Coupé (2003), Ypsilon, Musa, Altea, Léon, Salsa Emocion, Tango, tanto per citarne alcune.

E dulcis in fundo (ma solo per ora, perché all’orizzonte si profilano già altri capolavori: non anticipiamo niente per non guastare la sorpresa!), ecco la Ferrari 488 GTB, “stella” annunciata del Salone di Ginevra. Stile raffinato ma allo stesso tempo grintoso, aerodinamica da record, elettronica sofisticata, interni suggestivi dove tutto sembra avvolgere il pilota (cockpit attorno al volante) secondo il concetto caro alla 458 Italia.

Insomma, c’è una certa continuità (misure, impostazione generale, volumi, padiglione, struttura di base) rispetto alla 458 Italia, anche se le analogie sono davvero poche. Ha una sua specifica personalità questa mirabile 488 GTB lunga 4,568 metri, abbastanza larga (1,952), bassa (1,21) come si conviene a una supersportiva. La esalta il motore biturbo sovralimentato, abbinato a un cambio a doppia frizione (7 rapporti) che si avvale del sistema Variable Torque Management (distribuzione della coppia variabile e proporzionale al rapporto innestato). Coppia massima di 760 Nm a tremila giri con la settima marcia, consumo inferiore ai 12 litri (11,4) nello spazio di cento chilometri, emissioni di Co2 pari a 260 g/km.

Non mancano le novità, specie sul fronte della grafica e dell’infotainment. Per la prima volta avviamento a pulsante senza dover ricorrere alla chiave. Piacere di guida indiscutibile, sicurezza ai massimi livelli (compreso un inedito sistema di controllo dell’assetto che rende più reattiva l’auto nell’uscita dalle curve). Così il Cavallino è ancora più rampante.

 

Scritto da Produzione riservata

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